In Italia, ci sono diverse città che puntano sul green: una classifica davvero sorprendente ci indica quelle dove si vive meglio.
Che cosa significa realmente vivere in una città sostenibile? Reggio Emilia ha raggiunto la vetta nella classifica nazionale per qualità ambientale urbana nel rapporto “Ecosistema Urbano 2024” di Legambiente. Ma cosa distingue davvero questa città dalle altre, e cosa ci racconta il resto della classifica sullo stato di salute delle nostre città? La ricerca di Legambiente, realizzata con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, si spinge oltre l’aspetto superficiale della vivibilità e scava nelle aree più critiche e fondamentali per una vita urbana sostenibile: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia.
Reggio Emilia, grazie a una serie di iniziative che spaziano dalla riduzione dei rifiuti all’aumento delle aree verdi e alla gestione efficace delle risorse idriche, ha ottenuto punteggi eccezionali, posizionandosi al vertice. Questa città rappresenta un modello per tutta Italia, dimostrando che l’ambiente urbano può essere un luogo dove le persone prosperano, godendo di aria pulita, risorse efficientemente utilizzate e trasporti sostenibili. A seguire, anche Trento e Parma hanno mostrato risultati altrettanto significativi, grazie a politiche che valorizzano il benessere dei cittadini attraverso la cura ambientale e investimenti mirati alla sostenibilità.
Tra le prime dieci posizioni spiccano per lo più città del Nord Italia, dimostrando come questa parte del Paese sia all’avanguardia in tema di qualità della vita urbana. In particolare, oltre a Reggio Emilia, Trento e Parma, le altre città di punta sono Pordenone, Forlì, Treviso, Mantova, Bologna, Bolzano e Cremona. L’Emilia Romagna, con tre capoluoghi nella top ten, emerge come regione leader per quanto riguarda politiche e infrastrutture sostenibili, indicando un modello per altre regioni italiane.
Le metropoli italiane come Milano, Roma e Napoli si trovano ad affrontare sfide più grandi, e la loro posizione in classifica riflette questa complessità. Milano, sebbene si trovi a metà graduatoria, ha ottenuto ottimi risultati nel settore del trasporto pubblico, piazzandosi al 56° posto. Roma, che ha recuperato terreno rispetto all’anno scorso passando dall’89° al 65° posto, ha iniziato a beneficiare di alcuni progetti ambientali, pur avendo molto da fare sul piano della gestione dei rifiuti e dell’inquinamento. Napoli, invece, è tra le città meno performanti, collocandosi al 103° posto. In questa metropoli le difficoltà legate alla raccolta differenziata e al trasporto pubblico ostacolano ancora in modo significativo un miglioramento reale della qualità della vita.
Il rapporto evidenzia inoltre uno scarto notevole tra Nord e Sud. Nel Centro Italia, alcune città come Macerata, Siena e Livorno riescono a guadagnare posizioni, con punteggi soddisfacenti soprattutto grazie alla gestione dei rifiuti e alla qualità dell’aria. Più problematica è la situazione al Sud Italia, dove ben otto capoluoghi figurano nelle ultime dieci posizioni della classifica. Catania, fanalino di coda, si accompagna a Catanzaro e Caserta nel rivelare ancora gravi mancanze nell’ambito della sostenibilità ambientale.
Nonostante le difficoltà, emergono segnali di miglioramento: Cosenza, che si piazza al 13° posto, rappresenta un’eccezione positiva grazie a una gestione innovativa delle risorse, dimostrando che è possibile ottenere progressi anche in contesti più complessi. Cagliari, al 24° posto, si distingue per la qualità della sua acqua e della gestione dei rifiuti. Una menzione speciale va a L’Aquila, che si evidenzia per la bassa concentrazione di PM10, mentre Ragusa si fa notare con valutazioni incoraggianti.
Il rapporto di Legambiente rivela un quadro complesso, dove le città che adottano un approccio integrato alla sostenibilità riescono a migliorare in maniera tangibile la qualità della vita urbana. Reggio Emilia, insieme alle altre città in cima alla classifica, dimostra come la sostenibilità urbana possa essere raggiunta con strategie mirate, coinvolgendo i cittadini e affrontando con determinazione le sfide locali. È una lezione che altre realtà italiane possono fare propria, per offrire un futuro più sostenibile ai loro abitanti.
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